“I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta”. Si potrebbe racchiudere in questa frase di Saint-Exupery l’intero pomeriggio trascorso, qualche giorno fa, al Circolo Placanica.
Immaginate, per un momento, di avere davanti a voi una platea di bambini: vi verrebbe mai in mente di parlare di Filosofia? Quasi certamente no. Anzi, meravigliati o stupiti direste che mai e poi mai, per i bambini sono necessari argomenti leggeri, favole, non certo i “problemi” dell’esistenza umana.
Ecco, vivere la filosofia con e fra i bambini è proprio ciò che Amica Sofia fa da dieci anni. L’Associazione, attiva sul territorio nazionale, ha come obiettivo la diffusione del “metodo filosofico” proprio tra i più piccoli.
Massimo Iiritano e Raimonda Bruno, rispettivamente presidente e coordinatrice regionale dell’associazione, hanno incantato gli spettatori raccontando un mondo inaspettato e pieno di meraviglia.
La filosofia è un gioco troppo serio per lasciarlo fare agli adulti: ecco perché non c’è cosa più semplice che “tirar fuori” dai bambini le domande, le riflessioni che creano poi le verità, le teorie dei più grandi pensatori.
Nei racconti di Massimo e Raimonda emergono decine di piccoli visi, occhi curiosi, tante piccole storie che stupiscono, catturano, emozionano.
Tra questi, l’esperienza di Amica Sofia con i bambini di Riace, all’indomani della chiusura dello SPRAR. “Eravamo andati per fare un laboratorio didattico di filosofia per i bambini, ci siamo ritrovati a fare doposcuola per tutti quelli che ne hanno bisogno”.
Con semplicità, Raimonda e Massimo raccontano di cosa si prova ad avere a che fare con il dolore innocente di questi bambini, che hanno paura del mare, che pensano di non poter scrivere “Chiesa” giocando a “nomi, cose e città” perché sono musulmani.
Sono piccoli figli di un mondo che cerca di vivere unito, eppure trova sempre più strumenti per dividere, disgregare, estraniare.
Nei racconti di Massimo e Raimonda emerge un grande tavolo attorno al quale tutti questi bambini, piccoli e grandi, si riuniscono per studiare, per porre domande, per giocare insieme e per crescere.
I bambini li chiamano “Maestri”, e questo li intenerisce: per i piccoli, loro sono delle dolci guide che, ogni settimana, portano un sorriso e delle parole nuove nella loro vita, senza riferimenti, senza più certezze.
Massimo e Raimonda emozionano e fanno riflettere quando dicono che “non si sa chi stia insegnando a chi”: i bambini apprendono da loro e i “Maestri” apprendono dai loro piccoli allievi e dai genitori, pieni di dignità anche nella difficoltà più grande.
Nelle parole di questi maestri, emerge un mondo diverso, capace di cambiare ed essere migliore attraverso la “filosofia”, il pensiero eterno che rinasce ogni giorno attraverso la bocca di un bambino.
E che dovremmo imparare anche noi a riscoprire, perché “tutti i grandi sono stati bambini, ma pochi di essi se ne ricordano”.